PAOLA POMPEI compie gli studi classici contemporaneamente
a quelli musicali diplomandosi brillantemente
in pianoforte sotto la guida di Michela De
Amicis. Quindi prosegue la sua formazione
musicale con i M.E.Capurso, F.Medori, B.Canino,
C.Perra, W.Fischetti, C.Delfrati, H.Setala.
Più volte premiata in concorsi nazionali
ed internazionali, ha collaborato con importanti
solisti e formazioni cameristiche quali il
violinista G.Monch, il Geminis Quartet (selezionato
a rappresentare l'Italia al X Festival mondiale
del sassofono),il flautista S.Carbone. Docente
di pianoforte nella Scuola Media ad indirizzo
musicale dal 1990, è referente di progetti
interculturali in continuità con la Scuola
Elementare. Con "Piangiocando s'impara:
strumenti per una didattica laboratoriale
del pianoforte" è stata premiata nell'ambito
di Scuolamusicafestival 2000, sezione ricerca.
Da anni si occupa di discipline orientali
(meditazione, yoga, tai chi, calligrafia
e sigillografia estremo-orientale) ed in
particolar modo delle loro applicazioni nella
musica e nella tecnica strumentale.
"Il mistero del silenzio che cerca di
esprimersi"
(M. Yourcenar)
J. Cage : 4'33
Si abbassano le luci, sul palcoscenico compare
il pianista, saluta l'applauso del pubblico
intervenuto, si avvicina al pianoforte, lo
apre, si siede. In silenzio.
Nel silenzio trascorrono 4'33.
In silenzio.
Trascorso il lasso di tempo, il pianista
si alza, chiude il pianoforte, saluta il
pubblico presente con un inchino ed esce
dal palcoscenico.
Quasi certamente gli irritati pensieri attraversarono
la mente della stragrande maggioranza del
pubblico ma in quel silenzio non assoluto,
forse, proprio l'irritazione dei presenti
non informati ed increduli diede vita ad
una inconsapevole partitura che li voleva
autori e nel contempo esecutori.
Questo è quanto accadde nel 1952 alla prima
di 4'33, alla luce degli esperimenti condotti
sul silenzio inteso come entità fisica e
dell'esperienza evolutiva dell'uomo e compositore
Cage a seguito dell'incontro con il buddismo
zen nella persona del filosofo giapponese
Daisetz Teitaro Suzuki.
L'Oriente considera il vuoto come spazio
in cui tutto è germinalmente presente e grande
importanza assume quindi in campo sonoro
il silenzio, non inteso come pausa o interruzione
bensì come magico momento in cui rapportarsi,
mettersi in comunicazione interiore con l'universo
sonoro presente nell'essere come in ciò che
lo circonda.
E' possibile dunque comprendere ed accogliere
il messaggio espresso da Cage in 4'33 restringendo
il campo d'indagine e di individuazione delle
motivazioni , delle esperienze, del mondo
interiore a monte, seguendo un percorso rettilineo
di pensiero e un'analisi puramente intellettuale
che prescinde dall'esperienza diretta della
meditazione dei principi alla base del pensiero
orientale?
L'autore delimita e fissa coordinate temporali
oggettive o piuttosto vuol suggerire uno
spazio sonoro circolare in cui il principio
sembra scaturire dalla conclusione, in un
percorso in continua evoluzione e movimento
perfettamente sintetizzato nella raffigurazione
del cerchio vuoto o sunya mandala ?
Provocazione, invito alla condivisione o
semplice desiderio di comunicare una raggiunta
o sfiorata dimensione di vacuità, territorio
della percezione palpabile dell'eterno cerchio
vitale e delle interconnessioni ivi racchiuse?
Metafora dunque di quel silenzio interiore,
condizione dell'essere in cui senza intenzione
nè aspettativa alcuna, affiorano come barlumi
di sapere intuitivo inequivocabili, semplici
risposte?
Forse è solo quando tutto tace che tutto
si manifesta appieno dispiegandosi nell'autentica
bellezza.
In un vivere frenetico che scorre come scorrono
veloci le immagini sfocate attraverso i finestrini
di un'auto in corsa, in una protensione senza
fine verso un futuro che rende intanto superficiale
il presente , in cui le aspettative celano
ciò che realmente è, la gioia anzichè una
condizione dell'essere è solo un'attimo fuggevole,
pura utopia la felicità.
L'haiku è un breve componimento poetico in
cui l'abilità emerge in assoluta spontaneità
sospinta dallo stupore suscitato da immagini
colte nella loro pienezza di significato
il cui insegnamento intrinseco si dispiega
completamente in un fuggevole istante.
Illuminazioni di eterno presente che nella
loro semplicità, recano inequivocabili, essenziali
verità tradotte e condensate in poche sillabe
o, come in "Seven haiku", di J.
Cage in una manciata di suoni.
SEVEN HAIKU
La luna posata sul
fianco nutre cuori e
pensieri.
*
L'orizzonte del mare
incontra cieli blu e
nuvole.
*
Acqua d'acquamarina
scopre infiniti
orizzonti.
*
Spiga violacea erta
verso
il cielo infinito.
*
Fiorisce laddove
tutto giace
nell'oblio profondo.
*
Un lembo di mare;
infinità
di nubi e cielo.
*
Suoni nel cielo notturno:
echi d'anime infinite.
Statale 80
Un sabato pomeriggio. In partenza.
Appena dietro una curva, un'interminabile
fila di automobili insofferenti alternava
centimetri di avanzata a lunghe, estenuanti
soste.
I minuti di attesa s'ingigantivano nell'enorme
ritardo.
L'insofferenza rivestiva la situazione di
un movimento convulso e frenetico.
Faceva caldo, il finestrino era aperto. L'aria
si riempiva sempre più del profondo, roboante
rumore degli impazienti motori accesi quando.....
un canto, un semplice, chiaro, argentino,
ritmico canto di uccelli per un istante come
un filo sottile, attraversò rapido l'orecchio,
la mente, il cuore.
Un breve istante si, fuggevole eppure.. indimenticabile.
LUNA DONNA |