Sacha Rosel ha una laurea summa cum laude in Lingue e Letterature Straniere Europee e una laurea magistrale in Lingue e Civiltà dell’Asia Orientale, specializzandosi rispettivamente in lingua inglese e in lingua cinese con due tesi a tematica letteraria di ispirazione femminista. Utlizzando sia la lingua italiana che quella inglese, scrive prevalentemente opere fantastiche, spaziando dal fantasy alla fantascienza, lo sperimentale e la poesia, unendo elementi horror a tematiche taoiste. È autrice del racconto lungo fantascientifico solarpunk Pandora, Ricordanza (Delos Digital, 2024), del racconto lungo fantastico-horror (primo di una serie di cinque parti complessive) Il libro dei verdi incanti (Delos Digital, 2024), del romanzo poetico-sperimentale Rezia (QED, 2025) e del dark mythic epic fantasy My heart is The Tempest (Vraeyda, 2021), primo di una trilogia ispirata a La Tempesta di Shakespeare. Ha tradotto diversi romanzi dall’inglese all’italiano, fra i quali la trilogia Warcraft - la guerra degli antichi di Richard Knaak. Collabora con diverse riviste e portali quali Thriller Magazine.it, Libro Guerriero e Leggere Donna. Oltre al sito personale che state ora leggendo, ha un canale Substack in inglese, dove scrive le proprie idee sul processo si scrittura, su cosa sta lavorando, recensioni di libri e a volte anche film o serie televisive.





Carne e Colore, Noubs, 2008. Per ordinare il libro scrivere a lunadonna@lunadonna.net oppure noubs@noubs.it







La scrittura per me è innazitutto poesia, perché è la ricerca da cui sono partita, nel 1993. Ponendosi come contatto diretto con i limiti della pagina, la poesia si realizza per me in primo luogo come corpo a corpo con il bianco-barriera del foglio - che si frappone tra il sé e il nulla - e insieme come tentativo di raggiungere il vuoto, intenso come essenza mistica del cosmo in chiave taoista. La poesia è tirannia azzurra che sfiora continuamente l'assoluto, senza riuscire a toccarlo; ma finché le parole sapranno aprirsi un varco, o essere esse stesse varco verso l'ignoto, allora varrà la pena tentare, e continuare a lanciare i propri dadi, come suggerì Mallarmé nella sua poesia più disperata e pura, Un coup de dés jamais n'abolira le hasard.







VENICE


In preda a quest'universo oscuro
che è la terra,
le nostre carni s'intersecano
a mosaico,
carne dell'acqua,
tulipano di cancro
d'inconcretezze demolitorie.
Non ho mai lasciato
che tu, artefice della mia consunzione,
scivolassi da sola,
senza di me,
lungo la corrente,
uscendo dalla mia pelle.
Il melograno delle nostre ossa,
ammassate l'una sull'altra,
s'infrange allora,
con lacrime di candela,
sulla fine del mondo.


HAIKU 3
Ho un volo dentro il cuore,
magma di sguardi
è la notte. Verrai?


LA RISPOSTA DI VETRO

sento
pupille dilatate
contorcersi sotto di noi ribellarsi
è carnevale
davanti a un muro di biglie nere fantasma
(cosa c'è oltre l'obiettivo?)
corre la testa oltre l'immobile
ma sussulta il niente
nel problema algebrico del sangue frangia reciproca

il mio regalo resta nella fodera,
mai aperto,
necessario si dirige
verso la continuazione
sovrappongo la cultura della
(nella)

conservazione

sembra lo spazio tremare
l'aria urla

affiorando dalla galera
non ricordo
la normalità
la diversità
e soprattutto l'umano
della scrittura
contro la falsificazione nemica-

uno strappo ai polsi sale stringendosi ad imbuto-
l'infermeria- no - è la comunicazione,
ne sono sicuro,

ma non ho visto più nulla
nel crescendo di tasti bianchi e neri
sui monumenti pianoforti
struttura fisica
impastata di cadute occhiaie microfoni ottoni

hanno trasmesso la tua voce ricongiunzione, si,
gesto impazzito di possibilità
banconote che respirano impiccando,
spaccando il livello della gratta superiore
un rumore illumina pure il mio cervello,
benché io non senta il mio respiro,
spettacolo tremolante sul confine del nero.





LUNA DONNA